Frenesia…brutta bestia…voglia di fare e di strafare!
Ti alzi al mattino…neanche ti accorgi se c’è il sole…non ti fermi ad ammirare la sua bellezza…
ma è il sole! Ha un’importanza vitale…senza che nessuno se ne accorga lui va e viene ogni giorno...ogni giorno i suoi raggi vengono ad illuminare le nostre vie…le nostre case…ci scaldano…ci allietano la giornata!!!Ed è lo stesso sole che prima di venire a “trovarci” è andato a svolgere il suo compito nel resto del mondo! Lui si che lo conosce a pieno questo mondo a noi sconosciuto...Incredibile!
…ma noi…noi ci svegliamo…e la frenesia ci cattura…

Usciamo,chi va a lavorare,chi a scuola,chi resta a casa,azioni abitudinarie…sempre la solita strada …”Ormai la conosco a memoria! Ci passo tutti i giorni!!”
Ma….chi ha mai osservato il paesaggio che ci circonda così a fondo da poter dire “Io lo conosco?”….è sempre lì…non si sposta...ed è proprio per questo che non riceve le attenzioni a lui dovute!!Sappiamo che c’è….che non se ne andrà… la certezza della sua presenza perenne è il motivo per cui la nostra voglia di conoscenza si affievolisce!!...certamente riusciremmo a descriverlo…ma sono i particolari a renderlo unico!!!!Sono i particolari che emozionano!!...e sono proprio questi ad essere sconosciuti…o meglio…ignorati….

La giornata scorre velocemente...i pensieri si accumulano ma non si delineano…rischiano così di perdersi….Gli impegni occupano il nostro tempo…vola il mattino,il pomeriggio,la sera;la stanchezza ti trasporta velocemente nel mondo dei sogni…non c’è più tempo per pensare…ed ora….siamo nuovamente al punto di partenza….

Ti alzi al mattino…neanche ti accorgi se c’è il sole….non ti fermi ad ammirare la sua bellezza…ma è il sole! Ha un importanza vitale…senza che nessuno se ne accorga lui va e viene ogni giorno…ogni giorno viene ad illum………………..…..FERMATI CAVOLO!!!

A voi…..

è vero...ogni giorno tra la stanchezza mattutina, tra la non voglia di vedere sempre lo stesso paesaggio davanti agli occhi, non ci si ferma a guardare realmente ciò che abbiamo intorno che, secondo me, è la cosa più bella che ci circonda...la natura...
Io solo quando mi fermo un attimo (quando mi metto a sedere nel verde e mi guardo seriamente intorno, quando c'è un scenario particolare...) riesco a capire in minima parte quanto davvero la frenesia ci tolga anche il gusto di stupirci ancora davanti a queste cose...

Io ho notato questa cosa soprattutto quando andavo su per i monti (gli sbric) con i miei nonni...merenda al sacco....silenzio...solo il canto degli uccelli...qualche corso d'acqua che a voglia di farci sentire la sua musica...solo lì capisco cosa davvero mi circonda, che grande ricchezza abbiamo...

solo lì, brutto... tutte le altre volte???

"quando davanti al sole la mattina non sei più sorpreso" (offeso di Nicolò Fabi)...
verissimo: oramai siamo abituati a non cogliere più le mille gradazioni che dipingono le nostre giornate...

le emozioni logicamente sono diverse... se corri, hai pensieri, non ascolti la natura puoi sentirti bene sì ma non come quando ti fermi, ascolti gli animali, l'acqua... e la gioia cresce dentro di te...lo stupore come un bambino che vede tutto ciò per la prima volta... qualcosa di bello, indescrivibile...sublime!!!

'Viandante sul mare di nebbia' -Friedrich

Il dipinto che più amo al mondo


[domani vi dirò qualcosa di più... intanto, grazie miki...]

Forse proprio perchè la strada la conosco a memoria ho la possibilità,ogni mattina di camminare o correre lungo quella strada alzando lo sguardo verso il cielo per guardare quanto è bello,per osservare le nuvole e le loro strane forme...per vagare con la fantasia...per osservare la bellezza che ci circonda...
Credo che siamo ancora tutti capaci di stupirci della quotidianità...ci deve essere solo qualcosa che ci risvegli dalla nostra routine...

invece secondo me è proprio perchè la conosci bene che non ci fai neanche più caso...ti passa vicino ma non te ne accorgi perchè ormai sei sicuro di aver già visto tutto...e un pò quasi ti annoia...(l'ho scritta al "tu" ma la rivolgo anche al "mi")

no,io intendevo davvero la strada,nel senso fisico della parola..l'asfalto,le griglie,i buchi e le curve...la strada la conosco,il cielo no...e poi la mattina mi accorgo di tante cose...l'altro ieri ho visto,mentre correvo che ero un po' tardi,una lumaca spiaccicata...anche se non era tanto bella dimostra che ci si può accorgere ancore delle cose nuove...e se non ci sono cose nuove che attirano il nostro occhio a primo impatto,allora non ci guardiamo neanche attorno?questo sta ad ognuno di noi,capire la bellezza di prendere del tempo per guardarsi attorno...e poi io la vedo un po' anche come una sfida contro la natura...vedere se riesco ad accorgermi di tutte le cose nuove,dal piccolo fiore appena sbocciato all'albero con i primi germogli...ed è molto bello...

concordo pienamente pho... mi piace l'idea della sfida..non ci avevo mai pensato... a me piace soprattutto trovare i minimi dettagli delle montagne... e soprattutto vorrei visitare i mille posti che esse nascondono con gelosia... anche a me piace cercare cose nuove nella natura... ti fa sentire davvero bene!!!

A cercare di commentare questo topic sono preso da una sorta di…. FRENESIA! E’ come se sotto pelle serpeggiasse poderosa la volontà (per non dire necessità) di affrontare un tema così grande e tentacolare, ma c’è un pensiero intimo che mi fa capire di non essere all’altezza di trattare l’argomento, non io…
Il mio atteggiamento verso la contemplazione della Natura (se per Essa intendiamo i “tre regni”, animale, vegetale, minerale) è in gran parte da definire vergognoso: per me le montagne sono quasi sempre solo “crap”, non so quasi distinguere un pino da un larice, non ammiro il Sole, ma solamente i suoi benefici effetti sul mio umore, o meglio, percepisco i nefasti effetti del suo nascondersi nelle giornate in cui cirri purpurei e grigi la fanno da padroni… lì mi sento soffocare… Mi vergogno proprio e mi rattrista constatare che il tesoro ecologico di cui potrei disporre quotidianamente non mi penetra: stare in riva a un Lago montano non dà pace alle mie pene, raggiungere una vetta inesplorata, sentire con mano la sacralità di luoghi vergini, sconosciuti, non mi fa sentire più grande, né riesce a soddisfare il mio desiderio di ricerca di un senso ai miei respiri… E penso che la vergogna che provo verso me stesso sia un po’ frutto di questo viversi distante dall’animalità e ricercare perennemente significati e sensi a cose ed eventi che se hanno un senso sicuramente non sono lì per mostrarlo a me…
Feeling tra regni Vegetale, Minerale e Inos, quindi ZERO… ed io la spiegazione di questo distacco mi sforzo di trovarla (o meglio, di giustificarla) nella dipendenza assoluta del mio pensiero e delle mie energie da un sottogruppo del Regno Animale: GLI UOMINI. Non guardo cosa c’è in fondo al lago, ma provo a vedere cosa si trova in fondo agli occhi, non mi appoggio a tronchi solidi, ma cerco il contatto con i corpi, perché fiuto meglio il sangue della clorofilla, e i miei polpastrelli si sentono soddisfatti poco dal sentire cortecce, molto dal contatto epidermico… Io i miei paesaggi li trovo così, nell’incontro-scontro con le persone: lì dentro vedo praterie, radure, Oceani in tempesta, quartieri aridi con piccole Oasi, stalattiti di ghiaccio pronte a trafiggermi…
Solo a questa piccola parte dell’Universo riesco a porre attenzione, tutta l’attenzione, e così la mia azione vaga tra il piacere e l’ossessione. Tutto quel che profuma d’umanità mi prende e mi ingabbia e per questo vivo il timore di aver puntato tutto su quel cavallo, che non so se è poi così vincente… Sono drogato dell’Umano e come ogni dipendenza anche questa è tossica, sono sempre sul filo del rasoio, in balìa delle sue onde… non dò mai niente per scontato di questo Universo antropico, ma temo che l’attenzione naturale per l’Anima mi porti spesso a disboscarla, e con la caduta delle piante perdo anche i sentieri da esse tracciati… e mi perdo. E allora chiedo aiuto all’unica risorsa che mi viene in aiuto in questo caso, la parola, sperando che questa non riecheggi, ma si impreziosisca di tonalità diverse dalla mia voce, perché non è tanto il silenzio che mi spaventa, quanto il sentirmi, sentire la mia voce, in un vuoto... un vuoto FRENETICO!

Finalmente trovo il tempo di scrivere una mia impressione su questo argomento... che vita 'frenetica'!

Per me frenesia vuol dire essenzialmente non esser capaci di gustarsi le cose. Vuol dire puntare dritto alla meta senza gustarsi la strada.
Mattina, ore 7.14, ormai 15. Sconsolato, mi riprometto: 'domani mattina mi sveglio prima!'. Metto le scarpe, bacio al papà, prendo una specie di cartella e esco. Prima cosa che noto: l'aria. E'un attimo lunghissimo in cui gusto l'aria frizzante che mi sale su per le narici... ah che bello essere vivi. Secondo flash, il pullman è già in piazza. Ohcccazzo. E mentre i piedi fanno il loro dovere, 'alzo gli occhi verso il monte': che bello il cielo oggi. Chissà cosa mi diranno oggi valento o romano. Si decideranno a mettere una fermata in fondo a mez i bait?
Gustarsi la vita è essere sempre presenti nelle cose che si fanno. Non fare mai le cose per abitudine. Non è fare poche cose per poterle fare perfettamente... uno può non essere schizzofrenetico anche facendo miliardi di cose, se però sa nei vari momenti fare foto con la mente, stamparsi delle immagini che poi gli restano la sera quando, nel letto, nei pochi attimi prima di dormire, sfoglia la sua giornata e poi la archivia, più o meno soddisfatto, nella biblioteca dei suoi ricordi, della sua vita...

Ma abbiamo un esempio anche guardando questo forum... penso a tutti i topic che vengono lanciati, cosa bellissima... ma quanti argomenti, che sono importanti e 'pesanti', vengono dopo poco accantonati lanciandone degli altri, in un gioco strano dove tutto si mischia ma poi è difficile ottenere qualcosa che resta davvero?...

Hai detto tante belle cose,Dani...solo su una non sono d'accordo...topic,certo,succede che topic anche pesanti vengano accantonati,ma sembra che tu ponga quella domanda sapendo già che non resterà nulla.Bè,non credo sia così...pur frenetica che sia la nostra vita,in ognuno resta qualcosa di ogni argomento discusso...anche se questo viene accantonato...

Frenesia. Questa sera mio figlio ha preso la mia macchina. Mio marito era andato a fare il pieno con l'altra e così sono rimasta a piedi. Avevo promesso a Ines che sarei andata a suonare con lei e così chitarra in spalla sono andata a piedi fino a casa sua. Era tanto che non giravo più a piedi di notte. Che bello riscoprire i silenzi intorno a me. Sentire l'arietta in faccia, il cuore che batte, vedere le luci alle finestre e camminare. Sentivo dentro di me una calma che non provavo da tempo. Tranquillità. Ogni tanto ci vuole, guardarsi intorno e vedere il mondo con calma. Quando sono arrivata (in ritardo naturalmente) tutti che dicevano "bastava dirlo e venivamo a prenderti"." Macchè" rispondo io, "ho camminato nel buio volentieri" ed è veramente stato così. Dentro ho sentito gioia e vi dirò che stasera ho suonato col il cuore perchè una volta ogni tanto è bello lasciarsi alle spalle questa frenesia che ci porta sempre a correre di qua e di là, senza lasciarci il tempo di pensare un po' a noi e a quello che è intorno a noi. Bello bello.