Nonostante il poco successo che hanno ottenuto i precedenti topic lanciati dalla sottoscritta..ne apro uno nuovo perchè la curiosità di carpire diversi pensieri è forte... penso di aver conosciuto diverse persone fino a qui (non ancora troppe..) e diciamo che in una determinata situazione alcune si comportavano con testa e altre con cuore..bene..CUORE e RAGIONE...ecco cosa vorrei sapere da voi..secondo voi in ognuno di noi prevale una delle dua parti??? come si fa a far prevalere la ragione al cuore??? come si può affrontare una situazione solo di testa?? credo che ci siano delle situzione che comportino l'uso della testa, quindi della ragione..ma ci sono delle situazioni che secondo me vanno affrontate solo ed esclusivamente tenendo presente il cuore...agendo d'istinto..questo perchè ci sono delle emozioni, dei sentimenti..e allora perchè delle persone impongono al cuore di non parlare e ascoltano solo la testa?? come si fa??
purtroppo (o per fortuna!!) la testa la uso poco (giusto quelle sei ore tra i banchi di scuola..e non sempre però..).. nella vita quotidiana mi riesce poco di far prevalere la testa al cuore...agisco sempre d'istinto..e credo sia giusto cosi..ma se sbaglio poi mi giustifico dicendo che ho seguito il cuore...è solo una maniera per trovare una scusante nella quale crogiolarmi se sto male??
Non so amici se è chiaro ciò che ho scritto...spero di si...in caso sono qui..attendo risposte, critiche e consigli...
Grazie in anticipo...

artendo dal fatto che...NON HO CAPITO 'NA MAZZA DI QUELLO CHE HAI SCRITTO....
Ti risponderò...A VANVERA!

Scherzo, dai, partiamo con discorsi seri...
Cuore e Testa... Di solito, dicono, che l'uomo non ha abbastanza sangue nel corpo... In che senso... Per ragionare serve che il sangue porti ossigeno al cervello...Purtroppo, la maggior parte delle volte, il sangue è intento a gonfiare una spugna (il cuore...)
Ma non sempre è così! QUindi, qualcuno ha sangue a sufficienza per far funzionare insieme i due organi (Cuore e Cervello!)

Io sono quello che segue l'istino...o agisce di istinto... Nella maggior parte dei casi! Purtroppo a volte bisogna seguire il cuore (al cuor non si comanda) e si fanno cazzate!
Meglio seguire l'istinto direte...Ma credo che a volte sia giusto seguire il cuore (Va dove ti porta il cuore...)
Ora: innanzitutto devi specificare il perchè di questa tua discussione perchè:
se è per la scuola/università dici "Vado lontano dai miei cari per imparare (quindi segui l'istinto che ti porta ad apprendere per poi assicurarti un futuro migliore) o resto qui, vicino ai miei cari (cuore...affetto)"
-Oppure è a causa dell'amore: "Lui non mi vuole, chissenefrega troverò un altro (istinto) oppure, non riesco a dimenticarlo (cuore)
- o magari è per la macchina: "COmpro una porche (cuore sportivo) o una misera fiat (istinto, visto che costa meno)

La vita ci mette davanti a tanti BIVII (ogni tanto anche al BIVIO di Livigno, e li è bello andare dritti..al PUB!)
Ogni tanto si deve agire con il cuore, ogni tanto con l'istinto... A volte bisogna ragionare con il cuore, a volte con l'istinto (a me ogni tanto dicono che ragiono con il cu.o!!!)

Però la vita è bella così, per questo...Sta a noi, sapere prendere la decisione giusta, che forse poi si rivela quella sbagliata, che però poi alla fine diventa giusta lo stesso...La vita la decidiamo noi...
Dico sempre, meglio pentirmi di qualcosa che ho fatto (o almeno o provato a fare) che pentirmi di non averla fatta (o aver provato a farla)...
QUindiiiii... AI POSTERI L'ARDUA SENTENZA!

Grazie.

very good!!!
concordo in pieno!!
chi mi conosce sa che sono abbastanza razionale e prima di far cazzate ci penso un po' su.
Ma senza seguire il cuore non avrei fatto assolutamente alcune cose, nel bene e nel male.
Tantissime volte (quasi sempre oserei dire) cuore e ragione sembrano scontrarsi, ti costringono a una scelta, ti fanno stare male, perchè se fai in un modo perdi qualcosa, se fai in un altro perdi qualcos'altro.
Ma come mi han sempre detto, "è questione di scelte... non si può avere tutto!".
Non è pessimismo, non è accontentarsi, è semplicemente la verità! o almeno così credo...

Non lo so, gli estremismi mi fanno sempre abbastanza paura, in tutti i campi.

A partire dagli studiosi medioevali, le facoltà della mente umana si divisero in tre campi: memoria, intelligenza (=ragione) e volontà (=amore). Agostino (filosofo e santo del quarto secolo dC) facendo questa divisione spiegava come queste tre facoltà facessero parte di una sola unità, fossero una cosa sola ma allo stesso tempo tre sostanze diverse in relazione tra loro.
Più precisamente, spiegava come l'amore facesse da collante, da mediatore, tra la memoria e l'intelligenza.

Io la penso esattamente come lui: nessuna delle tre cose deve prevalere! L'AMORE (il cuore) deve fare da 'giudice supremo', da filtro finale nelle nostre azioni, ma non deve mai mancare nei nostri pensieri e nelle nostre decisioni la considerazione della memoria -di quello che sappiamo e che esperiamo ogni giorno- e dell'intelligenza -la capacità di raziocinio-.

Nella storia della filosofia ho scoperto poi una cosa che ritengo interessante.
Il modello fatto da Agostino navigò per ben otto secoli di storia senza problemi, finchè Anselmo, provando a semplificarlo, fece affondare tutta la teoria. Così, nel dodicesimo secolo, il problema della conoscenza si divise in tre rami:
-Il filone che dava il predominio alla memoria (esempio Alano di Lilla)
-Un secondo ramo, sostenitore del predominio dell'intelligenza, con a capo Abelardo
-La terza via, con il dominio dell'amore come cardine della conoscenza, di Bernardo di Chiaravalle e Guglielmo di Saint-Thierry.

E direte, chi se ne frega? Beh, vedere come va la storia ci fa vedere anche come funzionano le cose dentro di noi.
In poco tempo, il primo ramo fu confutato e si perse per strada, il terzo divenne ramo monastico e fu considerato come il ramo 'mistico'. Il secondo, capeggiato da Abelardo, conobbe maggiore fortuna e prese il sopravvento, portando in seguito alla formazione della 'Scolastica', che sopravvisse fino alla fine del medioevo.

É curioso notare come, finchè questi tre aspetti viaggiarono di pari passo, il modello sopravvisse a lungo; ma appena essi si divisero, si accorsero che non potevano vivere da soli. E la scolastica, unica sopravvissuta, viene criticata da più parti ancora ai giorni nostri.
Così è dentro di noi. Non possono che viaggiare insieme...

(Scusate se forse vi ho rotto, ma queste cose per me sono TROPPO BELLE!)

Non ci crederai ma stamattina con la Berbe abbiamo parlato proprio di Sant'Agostino!! perciò almeno in parte riesco a seguirti!! Sono d'accordo con te quando dici che gli estremisti non vanno troppo bene, in nessun campo...

Un giorno, una persona mi ha semplicemente detto questo:
Se ascoltiamo la saggezza del cuore il tempo infallibile ci farà incontrare il nostro destino..

Carissima Paolettaaaaa (amica dei giorni più lietiiiiii, ah no, non centra nulla!!), i tuoi topic mi piacciono assai, in essi mi trovo come un pesce rosso nella sua boccia...
Cuore e ragione... poi un giorno Peneglia spiegherà a me e a te come distingue cuore ed istinto (che invece credevo tu raggruppassi in antagonismo alla ragione).
Se mi permetti faccio un paio di considerazioni, una di teoria Inosiana pura, l'altra mi arrischio a cagare una sentenza personale nel tuo caso.

1) Cuore e ragione è un'antitesi che a mio avviso si è creata l'essere umano per semplificarsi il Mondo... Chi l'ha detto che la ragione dovrebbe portare a discostarsi dalle scelte che porta a fare il cuore?? Dipende da come usi la ragione!!!
Un esempio: vedi un barattolo di nutella e il cuore dice "me lo pappo!! AAAhhhm!!"; cosa fa la ragione?? Dipende: il tuo cervello può dire: "Porca Eva stronzona, poi divento obesa!!" (caso di discordanza tra cuore e ragione), ma può anche dire "Certo che quelle nocciole sono proprio buone, quel gusto mi scalda l'anima e mi tira su il morale, voglio sporcarmi tutta la bocca tanto ho la fortuna di avere l'acqua corrente!"... anche questo lo dice la ragione. Quindi la questione non sta tanto in una diatriba istinto-ragione, quanto nella volontà di guidare la propria ragione sui sentieri del piacere e non su quelli del pentimento, dell'autolesionismo, del rimpianto e della tristezza.

E qui viene la riflessione su di te:

2)Secondo me in questo topic hai raccontato una mezza-balla, o una mezza-verità, vedila dall'angolazione che più ti piace: le difficoltà che tu senti di avere non credo che derivino da un crogiolamento romantico e lamentoso di natura cardiaca, ma il problema nasce, come in questo caso in cui scrivi, nel momento che il cervello valuta da solo, in modo puro e distaccato, senza l'ausilio della componente emotiva, ciò che hai fatto; e non dire che mi sono spiegato male perchè adesso mi spiego meglio: a te non manca la componente razionale, tutt'altro, a me pare che ce l'hai molto sviluppata, solo che ti crea problemi perchè la tua razionalità arriva tutta assieme come dessert dopo aver mangiato un primo e un secondo di istinto.
Ma siccome il sapore nella bocca non è buono se mescoli assieme primo, secondo e dolce, come puoi fare??
Immagina che fino ad ora sei stata bocca... da oggi in poi tu sarai stomaco, e lì le cose si mischiano sapientemente per poi fornirti un prodotto unico: ENERGIA!!! Tutto ciò che non ti serve viene espulso in maniera solida e liquida e credo che tutti sappiano bene da dove!!!
Mi sono spiegato ancora peggio di prima?? In tal caso ne parliamo a voce...