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ARGOMENTO: La fine della extradoganalità di Livigno ?

La fine della extradoganalità di Livigno ? 05/06/2007 11:29 #17542

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L'interrogazione completa. Senato - Atto n. 4-01904 - Pubblicato il 9 maggio 2007 - Seduta n. 149
CONFALONIERI, FERRANTE , RIPAMONTI, GALARDI, RONCHI, BONADONNA - Interrogazione al Ministro dell'economia e delle finanze. - Premesso che:

il territorio di Livigno fu dichiarato zona extradoganale con la legge 17 luglio 1910, n. 516. La relazione con cui l'allora Ministro delle finanze Arlotta presentò il disegno di legge alla Camera dei deputati, dopo aver spiegato le condizioni di isolamento territoriale del Comune di Livigno e l'estrema povertà dei suoi pochi abitanti, esprimeva la certezza relativamente alla convenienza finanziaria del disegno proposto perché se il Governo avesse dovuto in seguito trasportare la sua linea doganale sul confine politico per comprendervi il territorio di Livigno, la spesa sarebbe stata di oltre 50.000 lire, a fronte di una entrata di appena un migliaio di lire. La franchigia da sanzionarsi a Livigno fu ritenuta, quindi, ugualmente utile ai cittadini livignaschi quanto economica per lo Stato. Lo Stato si riservava quindi piena libertà, per l'avvenire, di estendere al comune di Livigno il regime generale, quando le mutate condizioni di viabilità lo avessero reso opportuno. La legge 516/1910 estese la franchigia al dazio di consumo e ai generi di privativa dello Stato;
oggi le condizioni di isolamento territoriale non sussistono più, grazie anche alla legge 11 giugno 1954, n. 384, e alla successiva legge 1° novembre 1973, n. 762, che, istituendo un diritto speciale a favore del Comune di Livigno sui generi che fruiscono di particolari agevolazioni fiscali, hanno permesso di reperire i fondi necessari alla realizzazione di opere viarie che attualmente collegano questa zona al resto del paese;
contemporaneamente al superamento degli ostacoli naturali, negli ultimi venti anni si è assistito ad una profonda trasformazione socio-economica del paese e a uno sviluppo turistico-commerciale che ha trasformato Livigno in una stazione di richiamo internazionale, grazie anche ai facili collegamenti con la Svizzera e con il centro-Europa;
considerato, inoltre, che:
è ormai estremamente urgente ed opportuno conoscere l'evoluzione del regime doganale del Comune di Livigno (Provincia di Sondrio), anche in relazione alla sopravvenuta realtà ordinamentale comunitaria, nonché a fronte delle profonde trasformazioni socio-economiche intervenute su tale territorio;
il regime di extradoganalità di Livigno e, più precisamente, gli innumerevoli negozi che offrono la possibilità di acquistare una serie di prodotti esenti da IVA e da tasse doganali (sigarette, tabacchi, liquori, apparecchi fotografici e audiovisivi, benzina, eccetera) costituiscono l'attrazione principale del turista della domenica e le convenienze determinate da contingenti di merci, del tutto giganteschi e anomali rispetto al fabbisogno degli abitanti, determinano un pervasivo traffico commerciale;
la convenienza di approvvigionamenti di carburante, oltre ad essere associata all'attrattiva turistica di Livigno, attira un flusso annuo dell'ordine di 20.000 motrici che da tutta la Valtellina vi si recano vuote per riempire serbatoi spesso maggiorati o complementari, anche per acquistare carburanti destinati al riscaldamento di edifici, particolarmente in alta Valtellina;
la situazione sopra descritta, oltre a non conciliarsi con la scrupolosa tutela dell'erario in una fase generalizzata e stringente di rigore fiscale, facilita l'evasione ed è causa di sperequazioni rispetto ad attività commerciali in zone limitrofe, senza considerare i devastanti effetti inquinanti sul delicato ambiente alpino, e di preoccupante degrado ambientale a scapito della popolazione locale, in seguito alle code interminabili di vetture e di camion, le quali rendono altresì difficoltosi gli spostamenti di coloro che invece transitano sulla strada statale 301 del Foscagno per motivi di lavoro e di studio o per casi di urgenza,
si chiede di sapere:
in relazione ai contingenti di merci in importazione, quale sia il loro attuale ammontare per ogni categoria merceologica;
in relazione alla problematica dei depositi di merci estere, per quale motivo nessun provvedimento restrittivo sia stato emanato, anche in attuazione di quanto stabilito dall'articolo 15 del Testo unico delle disposizioni legislative in materia doganale, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 23 gennaio 1973, n. 43 e successive modificazioni, il quale attribuisce al Ministro dell'economia e delle finanze la facoltà di vietare i depositi di merci estere, o, comunque, di limitarli ai bisogni degli abitanti;
quale sia l'ammontare dei diritti speciali il cui versamento al Comune di Livigno è previsto dalla legge 726/1973;
se, in relazione ai fatti riportati in premessa dagli interroganti, si sia provveduto ad avviare le necessarie indagini e ad adottare le conseguenti misure e provvedimenti finalizzati a regolamentare in maniera più adeguata la legislazione relativa al territorio extradoganale del Comune di Livigno.


Cosa ne pensate ?
\\\"Il passato esiste solo nella nostra memoria, il futuro solo nei nostri progetti. Il presente è la nostra unica realtà \\\" Robert Pirsig
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La fine della extradoganalità di Livigno ? 05/06/2007 12:48 #17553

Semplicemente che sono caz**i amari per Livigno e un po' per tutta l'Alta Valle............

Se qui vogliono veramente andare a fondo della cosa, certi livignaschi privilegi sembrano ormai giunti al tramonto.......e per tutta l'Alta Valtellina si profila una serie crisi occupazionale.........che rischia di coinvolgere tutti noi.........
I have a dream]PSG (The President of Sajot Group)
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La fine della extradoganalità di Livigno ? 05/06/2007 13:54 #17574

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1. l'interrogazione potrebbe essere il primo passo verso un crepaccio, non è pericolosa in sè ma per lo scenario che potrebbe delinearsi poi.

2. i nostri senatori fanno osservazioni corrette (scopo della zona doganale, ecc...) e si pongono domande legittime (in effetti il passaggio di 20.000 motrici non ha alcuna attinenza con il turismo) ma dimenticano che in un territorio come il nostro livigno ha la funzione di una grande azienda che da opportunità di lavoro non indifferenti: questo non lo considerano, scarsa lungimiranza??? miopia??? o che altro??

ah no, pensano di trasformare tutta la valtellina in una zona a statuto speciale, con finanziamenti a pioggia come nelle regioni a statuto speciale e nelle province autonome?
d'altronde qualche analogia con loro ce l'abbiamo: viabilità difficile, terreni poco coltivabili e con poca resa e quasi tutti in salita, parliamo tutti italiano e per questo ci daranno un premio fedeltà!

vediamo cosa risponderanno a questi miopi vecchietti cittadini
le domande non sono mai indiscrete, le risposte a volte si
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La fine della extradoganalità di Livigno ? 05/06/2007 13:55 #17575

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Sono cazzi per tanta, tantissima gente, non solo per i livignaschi... :sad:
Quando vai in battaglia torna con la testa del tuo nemico. O senza la tua.
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La fine della extradoganalità di Livigno ? 05/06/2007 14:04 #17579

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sapete quante interpellanze del genere sono state fatte negli ultimi anni? una marea!
ogni tanto c'è qualcuno che si sveglia la mattina e decide di fare chiarezza sulla legittimità o meno della zona extradoganale... per cui discutiamo se sarebbe giusto lasciare il privilegio, non poniamoci invece nemmeno il problema perchè non sussiste proprio!
Gli dei hanno dato agli uomini due orecchie e una bocca per ascoltare il doppio e parlare la metà (Talete)
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La fine della extradoganalità di Livigno ? 05/06/2007 14:07 #17580

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ah dimenticavo... oggi il problema non è più dello stato italiano ma dell'Unione Europea che ha assimilato Livigno ad altre località che godono degli stessi privilegi (ad esemio Samnaun)...
Gli dei hanno dato agli uomini due orecchie e una bocca per ascoltare il doppio e parlare la metà (Talete)
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La fine della extradoganalità di Livigno ? 05/06/2007 14:31 #17581

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Calabrone ha scritto:
ah no, pensano di trasformare tutta la valtellina in una zona a statuto speciale, con finanziamenti a pioggia come nelle regioni a statuto speciale e nelle province autonome?
d'altronde qualche analogia con loro ce l'abbiamo: viabilità difficile, terreni poco coltivabili e con poca resa e quasi tutti in salita, parliamo tutti italiano e per questo ci daranno un premio fedeltà!
Dove bisogna firmare per una cosa del genere? Se lo fanno mi metto in fila!!

Scherzi a parte, credo che il privilegio - visto che parliamo di quello - debba comunque essere considerato alla luce dei nostri giorni. Nel 1910, quando fu istituita per livigno la zona extradoganale, i problemi di isolamento erano più che evidenti; oggi questa situazione non esiste più, o perlomeno le difficoltà sono più o meno le stesse delle aree limitrofe.
A Livigno si lavora come dei matti come in tutte le altre località turistiche, ma credo che al momento attuale se sparisse la zona franca il turismo non subirebbe un tracollo verticale: certo, sarebbe una bella botta, ma l'unico effetto davvero drastico sarebbe la sparizione delle auto e dei CAMION che vanno semplicemente "a far benzina". Per il resto come località turistica ha una bella considerazione al di fuori, che va al di là dello zucchero e delle sigarette a basso costo.
In linea di massima, se il privilegio fosse tolto non lo vedrei come uno scandalo, dovremmo rimboccarci le maniche tutti e saper presentare la nostra valle per la stupenda località che è, senza favori economici.

Mi sento solo di fare una piccola punta: in linea di principio, però, anche lo statuto speciale di certe regioni (per non dire tutte) ha perso le sue motivazioni principali di esistere... perciò se dobbiamo andare a ragionare per princìpi, sarebbe bello poter fare concorrenza alle località trentine o valdostane senza squilibri o sbilanciamenti troppo evidenti. Ma come tutto il ragionamento fatto, i miei sono castelli costruiti in aria: non cambierà nulla.
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La fine della extradoganalità di Livigno ? 05/06/2007 14:45 #17583

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Forse non è così semplice essere obiettivi nell’esprimere un parere al riguardo visto che siamo parte interessata tanto per i vantaggi economici indirettamente legati alla zona franca,quanto per le situazioni che ci vedono penalizzati vedi traffico,inquinamento ecc.E’ indubbio che le considerazioni contenute in questa interrogazione parlamentare in merito ai profondi cambiamenti che riguardano Livigno e la viabilità verso quel comune,trovino un evidente riscontro oggettivo.
La prima cosa che mi verrebbe da chiedere,è se lo stesso discorso viene fatto per realtà come il Trentino o la valle d’Aosta dove,qualcuno mi corregga se sbaglio,le autonomie in vigore credo portino ad agevolazioni per i cittadini e di conseguenza minori entrate fiscali per lo stato di entità nemmeno paragonabili a quelle della zona extradoganale vicino a noi.Probabilmente si dovrebbe affrontare la cosa con calma per valutare attentamente la situazione,però qualche considerazione sorge spontanea.

la convenienza di approvvigionamenti di carburante, oltre ad essere associata all'attrattiva turistica di Livigno, attira un flusso annuo dell'ordine di 20.000 motrici che da tutta la Valtellina vi si recano vuote per riempire serbatoi spesso maggiorati o complementari, anche per acquistare carburanti destinati al riscaldamento di edifici, particolarmente in alta Valtellina;
la situazione sopra descritta, oltre a non conciliarsi con la scrupolosa tutela dell'erario in una fase generalizzata e stringente di rigore fiscale, facilita l'evasione ed è causa di sperequazioni rispetto ad attività commerciali in zone limitrofe, senza considerare i devastanti effetti inquinanti sul delicato ambiente alpino, e di preoccupante degrado ambientale a scapito della popolazione locale, in seguito alle code interminabili di vetture e di camion, le quali rendono altresì difficoltosi gli spostamenti di coloro che invece transitano sulla strada statale 301 del Foscagno per motivi di lavoro e di studio o per casi di urgenza

Comunque,la scrupolosa tutela dell’erario è gia un colabrodo con mille facce,per cui fare affidamento sulle tasse della zona extra,una goccia nell’oceano, mi sembra una stupidaggine.Se poi ricordiamo i dati che ultimamente sono usciti sui costi della politica Italiana,a sentire parlare i nostri parlamentari di scrupolosa tutela in una fase di stringente rigore,mi viene il voltastomaco.La sperequazione rispetto alle attività delle zone limitrofe la conosciamo bene,visto che ci confrontiamo quotidianamente,a livello turistico ,che a tutt’oggi è il volano di tutta la nostra economia, con il vicino Trentino,dove è possibile reinvestire sul territorio fondi ingenti legalmente sottratti all’erario grazie allo statuto speciale.Certo i disagi del traffico e l’inquinamento ambientale sono un grosso problema,ma con un po’ di buona volontà di tutti nella ricerca di soluzioni possibili,penso si possano sensibilmente diminuire.
E poi,non mi risulta che l’alta valle complessivamente sia cresciuta solamente in funzione della zona extradoganale di Livigno.C’è un sacco di gente che in questi anni,certamente sfruttando anche situazioni come quella in discussione,si è data da fare,ha lavorato senza risparmiarsi, sacrificandosi per costruire qualcosa di buono per sé e per i propri figli,in una realtà che non offre tantissime opportunità.
Da ultimo se dipendesse da me,la zona franca,magari con qualche agevolazione in meno,la estenderei almeno fino a Tirano,altro che eliminare quella esistente………………..
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La fine della extradoganalità di Livigno ? 05/06/2007 18:24 #17610

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Alcune riflessioni:

- in effetti (stando alle motivazioni per l'istituzione della zona franca a Livigno nel 1910 e successive modifiche ) oggi l'extradoganalita' non avrebbe piu' senso di esistere ( in inverno è piu' isolata la Val Malenco che Livigno!!!)
- sui carburanti e generi extradoganali qualcosa si risparmia ma su tessere e alberghi non vedo grossa differenza con Bormio....
- è sotto gli occhi di tutti che il traffico x livigno ha assunto dimensioni oscene...ma attenti: nell'ultimo hanno i turisti stranieri a Livigno sono stati il 70 % e molti venivano dalla sviuzzera ( tunnel drossa ) e il comune di livigno ha sempre nel cassetto l'idea della ferrovia per arrivare a S. moritz...
- d'altro canto , se livigno in questi anni è cresciuta a livello turistico, non è solo x la zona franca ( ripeto: la giornaliera a Bormio e Livigno costa uguale, e anche una notte in albergo o una settimana in appartamento...) ma anche per l'immagine e i servizi che offre ( come molte stazioni turistiche sulle Alpi )
- questione: livigno " campa " x i turismo o per chi va a far benzina e prendere le sigarette ????
che logica hanno i 20.000 trattori + migliaia di autobotti che entrano in Livigno ?
- siamo certi che l'occupazione in valle dipenda esclusivamente delle agevolazioni di Livigno ?
- è piu' Bormio ( e l'Alta Valle ) che ha bisogno di Livigno o viceversa ?
- rispondetemi....
...guardo negli occhi mio figlio ed il cuore si gonfia di gioia...
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La fine della extradoganalità di Livigno ? 06/06/2007 10:14 #17638

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Sei senatori contro Livigno
Durissima la polemica del Comitato Cittadini Consumatori.


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Sfoglia l'archivio Notizie »» Pubblicato il: 23/05/2007
Categoria: VITA POLITICA

Pubblichiamo in anteprima rispetto la normale uscita del giornale la nota del Comitato Cittadini Consumatori Valtellina di replica all'interrogazione presentata da sei senatori, evidentemente sprovvisti di cose più importanti di cui occuparsi, sulla zona extradoganale di Livigno.
Ci sembra giustissima la reazione del CCCVa, come quella della CISL, in attesa di quelle ufficiali giustamente non a caldo, e in attesa che anche la stampa provinciale colga l'importanza della cosa e l'interesse dell'intera provincia che si evitino rischi per la zona extradoganale che contribuisce notevolmente non solo alla prosperità di molti livignaschi ma anche all'occupazione e all'economia della provincia. Che ci sia da discutere è realistico convenire ma non prima che si discuta sugli anacronistici privilegi delle Regioni a Statuto Speciale, fatte salve solo, in parte, Sardegna e Sicilia.
Giustissima la satira sull'incredibile affermazione dei sei parlamentari secondo i quali ci sarebbe stato "l'avvenuto superamento degli ostacoli naturali" come se si fosse limato qualche centinaio di metri ai passi stradali, si fosse accorciata la strada, si fosse installato un maxi-riscaldamento per ridurre le temperature eccetera.
Di seguito la nota del CCCVa e, in appendice, il testo integrale dell'interrogazione.
LA NOTA DEL Cccva

COMITATO CITTADINI CONSUMATORI VALTELLINA : VIA LA ZONA EXTRA-DOGANALE DI LIVIGNO? SOLO DOPO CHE VENGANO ELIMINATI I PRIVILEGI DELLE REGIONI A STATUTO SPECIALE

Il quotidiano "Il Giorno", sezione "Sondrio", pagina 5 pubblica un articolo dal titolo "Interrogazione: Alcuni senatori hanno scritto a Padoa Schioppa - LIVIGNO DEVE TORNARE ZONA DOGANALE".
Il Comitato Cittadini Consumatori Valtellina si è procurato l'interrogazione che viene riportata in appendice,
Non si entra nel merito delle considerazioni addotte perché il tema richiederebbe, per essere esaustivo, ampio spazio, essendo assai complesso e la medaglia avendo due facce, non solo quella indicata dai sei senatori interroganti.
Si fa in premessa un solo accenno alla situazione di fatto in quanto ad una condizione socio-economica certamente cresciuta nel tempo, doviziosamente descritta nell'interrogazione, non corrisponde - silenzio assoluto al riguardo nell'interrogazione - l'eliminazione di fattori negativi rimasti e destinati a rimanere per via della condizione geografica di Livigno, al di là dello spartiacque, tanto che le sue acque non vengono di qua ma vanno nel Mar Nero. Occorre pertanto sopperire a questa omissione da parte dei sei senatori che anzi si sono lasciati andare ad una affermazione di avvenuto superamento degli ostacoli naturali che in loco non risulta le quote dei passi da valicare essendo rimaste inalterate, e così le distanze, e così le temperature invernali, e così i tempi di percorrenza ecc.

DA LIVIGNO ALL'ITALIA
Il livignasco (abitante di Livigno) che deve andare nel capoluogo, Sondrio, per sbrigare pratiche, per affari, in ospedale, nel collegio dove gli studenti delle Superiori devono andare non essendo possibile il pendolarismo, deve fare due passi alpini, il Foscagno a 2291 metri slm e il Passo d'Eira a 2208 metri slm. Diciamo due ore d'estate (qualcosina meno se stagionalmente si passa dalla Svizzera ma fin che la strada è aperta, comunque non di notte, per il Passo della Forcola a metri 2315 slm). Diciamo tre ore d'inverno, e peggio in certi momenti di tormenta o se ci si trova nei passi a meno trenta gradi ed oltre. Questo con mezzi propri. Con mezzi pubblici: autobus Livigno-Bormio; cambio: autobus Bormio-Tirano; treno Tirano-Sondrio. Durata: tra le tre ore e mezzo e le quattro. Andata. Altrettanti per il ritorno.

CONFRONTO
Quanto ci mettono gli interroganti per arrivare dalla loro residenza al capoluogo di provincia?
I senatori Ferrante e Ronchi vi risiedono.
Il sen. Bonadonna in meno di mezz'ora è in centro a Palermo.
Il sen. Confalonieri in 40 minuti è in centro a Milano.
Il sen. Ripamonti è a Cremona in circa un'ora (ma in 20 minuti a Lodi e in mezz'ora in centro a Milano).
Il sen. Galardi è l'unico "scomodo", a un'ora e mezzo da Pisa (ma impiega meno per arrivare a Firenze, a Siena, a Grosseto, a Livorno).
Con mezzi propri. Agevole per quasi tutti l'uso di mezzi pubblici.
Comprensibile che non venga loro in mente il rovescio della medaglia per i livignaschi.

FORTI CON I DEBOLI, DEBOLI CON I FORTI?
Solo un accenno e manteniamo. Veniamo quindi alla sostanza che, di fatto sta nella chiosa dell'interrogazione là ove si adombra la necessità di interventi legislativi restrittivi.
Va brutalmente risposto ai sei senatori, e fatto presente al Signor Ministro a tanti altri interessati, che la loro iniziativa si caratterizza all'insegna del famoso detto "Forti con i deboli, deboli con i forti", a meno che i sei senatori non usino lo stesso metro per una situazione che potrebbe essere definita analoga ma enormemente più rilevante. Una situazione che potrebbe essere anche definita scandalosa, quella delle Regioni a Statuto Speciale e dei loro privilegi. L'agitazione di Comuni confinanti con il Trentino e con la Val d'Aosta ha fatto emergere sperequazioni allucinanti, oltre a quelle che già si conoscevano.
La nostra è una sfida, precisa, puntuale. Se i sei illustri rappresentanti che siedono a Palazzo Madama non vogliono passare per "forti con i deboli" ma secondo giustizia evitare di essere "deboli con i forti" utilizzino il loro anelito di giustizia andando a vedere non solo il piccolo Livigno, ma quell'énclave d'oro, Casinò compreso, che è la Val d'Aosta, Il Friuli e soprattutto il Trentino-Alto Adige (Sicilia e Sardegna hanno qualche atout, sia pure parziale rispetto allo status attuale).

Tanto da parte del Comitato Cittadini Consumatori non per avere un qualsivoglia vantaggio, non perché "prezzolato" da Livigno, non per ragioni politiche ma sulla base di due elementi:
1) Come da sempre sostenuto i privilegi delle Regioni a Statuto Speciale sono un danno manifesto per una vera e propria regione alpina come è la Provincia di Sondrio;
2) Se per la situazione di Livigno ci possono essere aspetti su cui discutere, ribadito che non va usato un metro diverso rispetto a quelle Regioni è anche vero, che Livigno rappresenta fonte di sostentamento non solo per la comunità locale ma un contributo rilevante all'occupazione provinciale.

Domanda finale: come mai questi sei senatori, due soli lombardi, due romani (per residenza), un siciliano, un toscano, hanno avuto questa pensata?
(Domanda capziosa).
Per il Comitato Cittadini Consumatori: Alberto Frizziero
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La fine della extradoganalità di Livigno ? 06/06/2007 10:16 #17639

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- è piu' Bormio ( e l'Alta Valle ) che ha bisogno di Livigno o viceversa ?
- rispondetemi....

su questo ti rispondo io con assoluta certezza: è più Bormio che ha bisogno di Livigno in questo momento. Tutta l'Alta Valtellina se non addirittura tutta la provincia ha bisogno di Livigno, almeno a livello turistico
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La fine della extradoganalità di Livigno ? 07/06/2007 12:02 #17723

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...Io credo che estendere la zona extradoganale a Tirano non sia una soluzione ottimale... favorirebbe molto solo lo sviluppo di Tirano e dei suoi paesi limitrofi.. mentre danneggerebbe la nostra zona a livello turistico... scusate, chi glielo fa fare al milanese di venire fino a livigno a far benzina, quando può fermarsi un'ora e mezza prima??

Secondo me l'ideale è lasciare le cose come sono... in un secolo si è creato un equilibrio, siamo come un ecosistema che in 100 anni è riuscito a sistemarsi... ognuno dei nostri paesi trae dei vantaggi dagli altri, e così ci si aiuta a vicenda...
Esempio: Livigno ha turismo ma dà lavoro a metà Alta Valle...

Mi sembra scorretto e sconveniente anche per lo stato turbare questo equilibrio che si è creato nel tempo...
I processi storici sono creati e interrotti di continuo dall'iniziativa dell'uomo,in quanto agisce. Di conseguenza,non è per nulla superstizioso,anzi è realistico,aspettarsi dei "miracoli" in campo politico.--H.Arendt
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