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ARGOMENTO: Violenza negli stadi

Violenza negli stadi 03/02/2007 14:31 #1659

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Cosa si può dire su quello successo ieri sera a Catania? Mi fa rabbrividire vedere che con la scusa del tifo ci sono persone che entrano allo stadio solo per insultare, per dire poco, altre persone che in teoria non dovrebbero essere nemmeno li. Perchè una partita, rimane sempre una partita, un piacere a cui assistere, una passione e non una scelta per combattere qualcuno.
Ho buttato li qualche pensiero così al volo, voi cosa ne pensate?????
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Violenza negli stadi 05/02/2007 08:36 #1685

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La Curva Nord ha ricevuto via mail il seguente articolo pubblicato sul sito dei Boys Parma e sicura della "comprensione" da parte degli autori data l'importanza dei contenuti, ha deciso di permettersi di riportarne il testo integralmente.

SANGUE ED IPOCRISIA

Venerdì sera 2 febbraio, a Catania, un agente di Polizia è rimasto ucciso durante gli scontri a margine di Catania-Palermo. La morte di una persona è un fatto irreparabile, che ferisce tutti gli uomini di cuore e di buonsenso. Ma gli uomini di buonsenso non sopportano l'ipocrisia, che puzza più della morte.
Il dolore è di chi piange il proprio caro, agli altri spetta un rispettoso silenzio. Ma certe persone non si fermano neppure dinnanzi al più nefasto degli accadimenti. E parlano, parlano, per cercare di trarre qualche vantaggio da una tragedia. Anche questo è un crimine (per lo meno morale), si chiama: sciacallaggio.
Parla l'ex ministro Pisanu. Parla di giustizia, lui, che chiedeva aiuti fraudolenti a Moggi. E parla di privatizzare gli stadi, perché è un affare di miliardi. Grazie ai suoi decreti, si può ora dotarli di qualsiasi struttura commerciale.
Parlano il presidente del consiglio e il ministro dello sport. Parlano di decisioni drastiche contro un crimine, loro, gli artefici dell'indulto, quelli che garantiscono impunità ai terroristi sfuggiti alla legge.
Parla il ministro della giustizia. Definisce gli Ultras (milioni di persone totalmente estranee ai fatti) un cancro e dice di voler salvare il calcio. Vuole salvare il calcio, lui, un ex Dc, ex ministro della destra e attuale ministro della sinistra, fautore dell'indulto e strenuo difensore dei corrotti di calciopoli (che voleva tutti amnistiati).
Parla il presidente del Catania. Parla di ricatti, lui, che aveva "minacciato" di non presentare la squadra se lo Stato non avesse acconsentito a far svolgere Catania-Palermo alle 18 di venerdì (così com'è stato).
Parlano i giornalisti, quelli che hanno coperto calciopoli 2006 e tutte le nefandezze operate per insabbiarlo; quelli rimasti in silenzio quando Paolo di Brescia veniva spedito in coma, o quando veniva ucciso Federico Aldovrandi, o quando un tifoso del Napoli finiva in coma per un lacrimogeno sparato ad altezza uomo.
Filippo Raciti, ispettore capo di 38 anni con una moglie e due figli, non doveva essere ucciso; così come non doveva esserlo Federico, un ragazzo di soli 18 anni. Entrambi meritano giustizia; tutti la meritano. Ma la giustizia, per essere giusta, deve fondarsi su di una legge uguale per tutti (e non solo in teoria). Chi enfatizza certi fatti e ne omette altri, chi colpisce talune categorie e ne amnistia arbitrariamente altre, non fa giustizia.
Sono state varate tante leggi speciali in merito alla "violenza negli stadi", alcune palesemente anti-costituzionali. Eppure non sono servite, perché erano profondamente sbagliate. Hanno colpito ingiustamente Ultras e tifosi, hanno criminalizzato chi affronta un altro uomo, con coraggio e lealtà, secondo un preciso codice d'onore. Ed ecco, è rimasta proprio la violenza, quella che va oltre il pugno e arriva alla tragedia. Telecamere e biglietti nominali possono aver spostato il problema fuori dai cancelli, ma niente di più. Una cultura non si cambia spiando le persone.
Ogni giorno si commettono omicidi, stragi e stupri in tutto il Paese. In Sicilia (la regione di Catania) si verifica in media più di un omicidio alla settimana. Ma lo stadio è uno dei posti più sicuri del Paese. Possono esserci alcune scazzottate tra giovani ma i fatti di sangue sono estremamente rari. In Italia si viene uccisi prevalentemente in famiglia (al primo posto), oppure dalla mafia o dalla criminalità comune; questo dicono le statistiche. Dicono che il nucleo alla base della nostra società, la famiglia, ha gli elementi sempre più instabili e in conflitto (si uccidono), e che le organizzazioni criminali dettano la loro legge in buona parte del Paese. Quisquiglie? Per questo Stato sembra di sì, perché le leggi speciali le adotta solo contro Ultras e tifosi.
Domenica 28 gennaio a Luzzi (Calabria), il dirigente di una società calcistica è rimasto ucciso a causa delle percosse subite in una rissa, scoppiata al termine di Cancellese-Sammartinese di Terza Categoria. Due giocatori sono stati indagati per tale omicidio. Ma non saranno varate leggi speciali per i calciatori.
Noi chiediamo giustizia e verità, per tutti. Giustizia e verità anche per Filippo Raciti. Chiediamo che chi ha sbagliato paghi (sempre) e comunque (senza privilegi per nessuno). Chiediamo siano accertate le responsabilità di tutti. Di chi ha ucciso, innanzitutto. Ma anche di ha gestito l'ordine pubblico, di chi ha fatto svolgere una partita a rischio alle 18, di chi ha fatto perdere metà partita ai palermitani (strategia del sopruso che serve solo a surriscaldare gli animi).
Volere la verità in un Paese abituato alla menzogna è un desiderio rivoluzionario. Volere la verità, qualunque essa sia, è un desiderio inusitato. Anche per questo siamo Ultras.

La Curva Nord Milano intende esprimere la propria sincera ammirazione per la capacità dimostrata di sintetizzare un pensiero che siamo sicuri sarà ampiamente condiviso non solo negli ambiti Ultras.
Quando vai in battaglia torna con la testa del tuo nemico. O senza la tua.
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Violenza negli stadi 05/02/2007 15:44 #1701

L’ho letto e credo possa interessare anche a voi. Forse un poco estremizzato ma il pensiero è spesso riconducibile ad esperienze fin troppo familiari anche a noi stessi. Purtroppo!!!


La finestra rotta, dall’inglese 'broken window', descrive un comportamento sociale. Se viene spaccata la finestra di un edificio è probabile che ne verrà spaccata un’altra. Se le finestre rotte sono due le probabilità che se ne aggiunga una terza aumentano. Se la finestra è invece riparata, il processo di solito si ferma.
L’Italia è il Paese delle finestre rotte. Ogni volta che una nuova finestra viene danneggiata c’è subito la fila per:
- romperne un numero illimitato
- trovare una giustificazione per il nuovo comportamento antisociale
- e, se necessario, legalizzarlo
La legalizzazione del comportamento antisociale, detto più semplicemente reato, dipende dalla sua dimensione. Più gente pratica il reato, più è probabile che il Parlamento legiferi per renderlo ammissibile, o almeno non punibile.
Di norma però questo non è necessario. E’ sufficiente alzare il livello di tolleranza. Oppure inserire dei procedimenti di natura burocratica per bloccare eventuali rimostranze e denunce. Se qualche ingenuo cittadino protesta gli vanno spiegate le regole della convivenza incivile. Dargli del populista, demagogo, qualunquista aiuta. Pretendere l'applicazione della legge nel caso in cui non sia rispettata in Italia è un esercizio antidemocratico, un po’ fascista.
Ogni giorno si esplorano nuove vie, nuove finestre rotte. I pionieri, se riescono a fare proseliti, diventano persone di successo, intoccabili. Talvolta latitanti. Può succedere che gli siano perfino intitolate piazze e vie. E siano chiamati statisti.
L’italiano è antropologicamente affascinato dalle finestre rotte tranne in un caso: quando la finestra rotta è sua. Ma, in questo caso, dopo l’indignazione iniziale, si rassegna e va alla ricerca di una pietra.
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Violenza negli stadi 05/02/2007 16:21 #1706

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Prendete il ragazzo del G8... credo sia una vergogna... quasi lo proclamano martire, incappucciato con un estintore in mano... e il povero carabiniere "si è rovinato la vita"...
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Violenza negli stadi 05/02/2007 16:41 #1707

Vorrei che pesaste soprattutto le ultime parole, “L’italiano è antropologicamente affascinato dalle finestre rotte tranne in un caso: quando la finestra rotta è sua. Ma, in questo caso, dopo l’indignazione iniziale, si rassegna e va alla ricerca di una pietra”. Perché sono quelle che più ci riguardano e non solo quando di mezzo ci va la sicurezza di un paese … alle volte siamo anche noi ( i cosiddetti bravi ragazzi di paese ) esseri profondamente antisociali.
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Violenza negli stadi 05/02/2007 20:25 #1740

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Al di là della demagogia e dell'ipocrisia io penso che il discorso debba essere spostato su un livello un pò più generale. Certamente bisogna fare qualcosa, daccordissimo con l'idea della ricerca della verità, qualunque sia, ma così non si può andare avanti.


.
Noi chiediamo giustizia e verità, per tutti. Giustizia e verità anche per Filippo Raciti. Chiediamo che chi ha sbagliato paghi (sempre) e comunque (senza privilegi per nessuno). Chiediamo siano accertate le responsabilità di tutti. Di chi ha ucciso, innanzitutto. Ma anche di ha gestito l'ordine pubblico, di chi ha fatto svolgere una partita a rischio alle 18, di chi ha fatto perdere metà partita ai palermitani (strategia del sopruso che serve solo a surriscaldare gli animi).
Volere la verità in un Paese abituato alla menzogna è un desiderio rivoluzionario. Volere la verità, qualunque essa sia, è un desiderio inusitato.
.

Ma poi se non si comincia a cambiare una certa mentalità non sia arriva da nessuna parte. Finchè la gente si esalta ad andare in curva a cantare slogan o meglio insulti contro una certa categoria, è inutile parlare di vero cambiamento. E' vero ognuno deve fare la sua parte, cominciamo da noi stessi. Questo vale per il discorso del calcio ma anche per tutti gli altri problemi di questa società malata.
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Violenza negli stadi 06/02/2007 21:24 #1802

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Ho letto oggi sull'editoriale dell'Avvenire un articolo molto interessante... adesso devo scappare ma magari domani vi riassumo cosa diceva. Cius!
8) Rok 8)
I processi storici sono creati e interrotti di continuo dall'iniziativa dell'uomo,in quanto agisce. Di conseguenza,non è per nulla superstizioso,anzi è realistico,aspettarsi dei "miracoli" in campo politico.--H.Arendt
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Violenza negli stadi 07/02/2007 20:21 #1960

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Cosa dire su questo argomento?
boh... Tutti noi tifosi dobbiamo pensare a quello che dovrebbe essere solamente uno sport. Ma non so se si può ancora pensare ad una sana domenica di pallone dopo questi continui eventi... Speriamo di sì!! Ciauu
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Violenza negli stadi 09/02/2007 12:07 #2173

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Gazzetta dello sport[/url] - 09/02/2007"]Ciao a tutti, sono Osvaldo, fratello di Ermanno Licursi, il dirigente tragicamente scomparso mentre tentava di sedare una rissa, in un campo di terza categoria. Vivo da sempre il mondo del calcio e sono anch'io dirigente, di una squadra di terza categoria emiliana, la Correggese 1914. E seguo giornalmente gli allenamenti e le partite della domenica della Virtus Castel Franco che gioca in serie D.
In questa squadra gioca Kevin, un figlio per me, un giovane di colore e di poche parole, ma capace di portare avanti grandi valori. Kevin sta disputando nella Rappresentativa di serie D, il torneo di Viareggio. Mi ha chiamato prima di una sua partita dicendomi che sarebbe stata trasmessa in tv e mi ha detto che se avesse segnato avrebbe dedicato il gol a mio fratello. I miei nipoti, i figli di Ermanno, conoscono Kevin e mi hanno costretto a vedere la partita insieme a loro.
Sinceramente ho visto poche azioni, ma le riflessioni sono state tante. Ho pensato che i ragazzi che stanno disputando il torneo di Viareggio hanno la stessa età dei giocatori che hanno aggredito mio fratello. La stessa età di chi ha colpito a morte il povero Raciti negli scontri di Catania. Vorrei invitare i giovani alla riflessione, vorrei spronarli a portare avanti i valori della pace, della lealtà così importanti sia nella vita che nello sport. E' giusto imparare ad essere uomini corretti fin da subito, capire che il calcio è innanzitutto uno sport e, proprio per come è concepito, può essere soltanto portatore di valori sani.
Mio fratello e Raciti hanno tentato di portare la Pace in un contesto nel quale la violenza aveva preso il sopravvento e hanno pagato il loro gesto eroico con la vita. E' assurdo pensare che un gioco come il calcio possa portare così tanto dolore. E' importante perciò ridargli la sua giusta dimensione, quella di sport capace di unire le persone e appassionarle. E tutto deve necessariamente cominciare da voi giovani. Kevin durante la sua partita non ha segnato, ma credo che il suo modo di essere, la sua sensibilità, il suo modo di vivere il calcio con passione e senza violenza, debbano essere presi ad esempio da ognuno.
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Violenza negli stadi 09/02/2007 12:30 #2175

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Ho postato questo messaggio che mi sembrava potesse interessare...
Cmq sia, avrei solo un'altra cosa da dire... riprendendo le parole di Ronny, cominciamo da noi stessi.
Non mi è capitato spesso di andare a vedere partite di squadre locali, ma mi resta impressa la volta che ero a Bormio durante una partita della Bormiese (una delle squadre giovanili, non ricordo quale categoria sia quella dei 15-16 anni).
Sentire alcuni genitori che dicevano - e facevano - cose di ogni tipo nei confronti dell'arbitro mi aveva colpito... possibile sentire degli adulti degenerare così per quattro bocia che corrono dietro a un pallone? Il discorso regge... Però a pensar bene, in linea di principio, il discorso è identico a quello degli stadi...
Anche ciò che accade in alcune squadre delle Bormiadi... bisogna vincere per forza, sempre polemizzare così magari si prendono quattro punti in più...
Oppure partite che non finiscono sul campo e lasciano begate anche fuori... prenderle e suonarle sul campo ci sta, ma al di fuori tutto dovrebbe davvero finire...
Per quanto mi riguarda, possiamo davvero cominciare da qui...
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Violenza negli stadi 13/02/2007 18:52 #2625

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Uela bondì...guarda caso mi è capitato proprio oggi di fare un tema sulla violenza negli stadi...per ricollegarmi a quello che ha detto Gabro, non so se qualcuno ha sentito ledichiarazioni che ha rilasciato il padre del ragazzo indagato per l'uccisione di Filippo Raciti...ha detto che "gli scontri sono iniziati a causa dei fumogeni che la polizia avrebbe lanciato nello stadio", scarcerando completamente il figlio...se non sono i primi i padri e le persone adulte in generale a riconoscere quel che è successo vuoi che lo facciano i figli?????!!!!!... :evil: :evil: :evil: ...oltre che da noi stessi bisogna partire dall'educazoìione in generale dei figli, e magaari fra 20anni non sentiremo più parlare di certe cose...
...sui tentativi di oggi si basano le certezze di domani...
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