[align=justify]Ognuno di voi si propone di migliorare ed aumentare il sostegno alle fasce più deboli.
Quali sono a vostro avviso le prime iniziative da intraprendere in questa direzione?[/align]

L’impegno nostro è quello di mantenere e promuovere ulteriormente i rapporti con la Comunità Montana e in particolare con l’ufficio di Piano; significativo per noi è poter contare sul contributo del cittadino nell’evidenziare le problematiche e l’oggetto d’interesse comune per rispondere con soluzioni possibili e concrete.

Il sostegno alle fasce deboli non può prescindere dalla reale possibilità per gli utenti di accedere alle informazioni e ai servizi.
Rendendo più vicini i servizi ai cittadini, questi ultimi potranno esprimere le proprie necessità e potranno meglio contribuire, insieme ai servizi stessi a contribuire ad individuare l'intervento adatto alla propria necessità. Questo attualmente è reso difficoltoso dal fatto che la sede dei servizi sociali più vicina è a Bormio: vi è quindi una distanza strutturale che rende difficile già l'accesso. Colmare questo iato è la prima azione da mettere in atto. Riteniamo inoltre importantissimo non strutturare risposte standard ai bisogni dei cittadini, ma, insieme a loro e alla realtà dei servizi concordare la risposta migliore.
Nel passato sono stati organizzati dall’Ufficio di Piano che fa capo alla Comunità Montana alcuni interventi per aiutare le fasce di cittadini più deboli (come anziani, disabili, famiglie e adulti con situazioni di fragilità) ma è doveroso organizzarli meglio (servizi domiciliari, buoni sociali… ) e sperimentarne di nuovi (prestito d’onore, riduzione dell’aliquota ICI, utilizzo gratuito di strutture sportive comunali come la palestra…).

Le persone diversamente abili e che vivono stati di disagio sono sostenute già oggi da una serie di servizi gestiti a livello comprensoriale tramite l’Ufficio di Piano della Comunità Montana, che ha ricevuto la delega da tutti i Comuni del comprensorio. Riteniamo che sia questa la dimensione giusta per l’erogazione dei servizi socio-assistenziali anche se la delega non deve autorizzare i Comuni a ridurre l’impegno nel settore. Lo strumento operativo, quindi, esiste ed opera. E’ compito del Comune partecipare assiduamente, attivamente e con idee propositive ai tavoli comprensoriali per far crescere la qualità dei servizi e soddisfare meglio alle
richieste della popolazione.
I problemi degli anziani vengono tradizionalmente e quando possibile gestiti dalle famiglie. Il Comune deve supportare questo impegno dei cittadini poiché si garantisce un contenimento dei costi e, soprattutto, una migliore qualità di vita per gli anziani.
Per le esigenze di adeguamento delle case di riposo, evidenti nella struttura di Bormio, il Comune di Valdidentro può offrire spazi adeguati nell’area di Rasin, ceduta dall’AEM con la convenzione del 1997 per una destinazione sociale.
Per noi l’area di Rasin è la collocazione ottimale di tutto il sistema delle strutture sociali per la popolazione del comprensorio (asilo nido, casa di riposo, aree di incontro e socializzazione) capace di fornire servizi di qualità e di creare nuove opportunità lavorative.
Un altro settore d’azione deve interessare le famiglie, specie quelle numerose e disagiate, che devono essere sostenute con i servizi e con agevolazioni fiscali in modo da poter svolgere in tranquillità la loro vita e la funzione educativa verso i figli.