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ARGOMENTO: a. Evitare consistenti incrementi quantitativi delle aree edificabili

a. Evitare consistenti incrementi quantitativi delle aree edificabili 07/12/2010 18:15 #31123

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a. Evitare consistenti incrementi quantitativi delle aree edificabili
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a. Evitare consistenti incrementi quantitativi delle aree edificabili 24/02/2012 14:23 #31416

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"Evitare consistenti incrementi quantitativi delle aree edificabili"

Questo obbiettivo dettato dall'amministrazione credo sia uno di quelli che ha alimentato , com'era prevedibile , le lamentele più accese nel momento in cui è stato possibile accertarsi delle nuove destinazioni urbanistiche indicate nelle tavole di previsione (6b) ...
Come già ribadito in più sedi questo è secondo me un obbiettivo condivisibile , pur conoscendo le conseguenza "sociali" ed per certi casi anche "economiche" che questo comporta .

Analizzando le planimetrie però si nota che in certe situazioni non sono state RIDOTTE le aree edificabili ma sono invece state INCREMENTATE o previste di NUOVE .

QUESTO NON LO RITENGO PER NIENTE CORRETTO nei confronti delle persone che vedendosi cancellare il diritto edificatorio devono ACCETTARE INCONDIZIONATAMENTE il "nobile obbiettivo" di "Evitare consistenti incrementi quantitativi delle aree edificabili" e vedere invece che per ALTRE SITUZIONI il "nobile obbiettivo" viene chiuso in un cassetto ...

Ritengo quindi che se l'indirizzo da dover accettare è quello di voler RIDURRE LA POTENZIALITA' EDIFICATORIA , in coerenza con questo obbiettivo SIANO ELIMINATE LE NUOVE AREE EDIFICABILI NON PREVISTE NEL VECCHIO PIANO REGOLATORE E ORA INDICATE NEL NUOVO PGT . Almeno questo penso che LO SI DEVE per correttezza morale a chi è nella situzione di dover ACCETTARE di vedere il proprio terreno perdere praticamente l'intero valore.

Ma quali sono queste “NUOVE AREE” non previste nel vecchi piano e invece ora RESE EDIFICABILI ?
La maggior parte di queste aree non sono indicate come ambiti di trasformazione ma rientrano nelle aree di completamento o saturazione per cui individuarle non risulta semplicissimo ...

Grazie alll'appendice cartografica del Rapporto ambientale di VAS è possibile individuarle ; alcune sono di piccola entità e credo siano degli adeguamenti o correzioni che possono a mio modo di vedere essere giustificati come anche alcune zone che individuate nel PRG come ambito B7 (completamento con gravi limitazioni) sono state previste nel nuovo PGT come aree di saturazione e di completamento. Non è ancora possibile fare osservazioni più precise in tal senso poiché non è ancora disponibile il piano delle regole che indicherà con più precisione cosa , quanto e come si potrà edificare in queste e nelle altre zone.
Altre modifiche sono però dei veri e propri “incrementi quantitativi delle aree edificabili” e riguardano mappali per parecchie migliaia di metri quadrati …

Mi sono preso la briga di estrapolare dalle planimetrie quelli che secondo me risultano essere in palese contrasto con gli obbiettivi stessi del piano . Non vorrei mettermi contro ai proprietari che magari hanno fatto esplicita richiesta di mutazione della destinazione urbanistica ma se fossi l’amministratore che ha sulla coscienza decine e decine di cittadini INCAZZATI NERI , mi sarei permesso di rispondere a questi ultimi che nella condizione attuale il nuovo PGT ha l’obbiettivo di “contenere” l’uso del suolo e che quindi le loro richieste al momento non sono “accontentabili”.







Da un confronto sommario del vecchi PGT e di quello nuovo ho notato che la zona a Pecè sull’esterno della curva a gomito in prossimità dell’azienda Artigiana (sia verso Bormio che verso Livigno) rientra in quelle zone di completamento / ampliamento sopra citate ma non risulta invece nelle cartografie del Rapporto Ambientale …. Presumo che sia stata un’aggiunta successiva ma quando sono stato informato dei nomi di alcuni proprietari o comproprietari di queste aree mi si è raggelato il sangue all'istante nonostante la gioranta primaverile … Non ho voluto approfondire per evitare di avere ulteriori conferme ma so per certo che il pranzo di oggi mi è andato di traverso pensando a questa (e altre) situazioni in cui si rasenta il limite di sopportazione anche da parte di chi , come il sottoscritto , si ritiene un moderato.
Ritengo inoltre che anche dal punto di vista ambientale quella veduta dalla strada verso l’area agricola rappresenti uno “spiraglio” da preservare invece che un ulteriore “intasamento” volumetrico che creerebbe una “chiusura delle vedute” a chi percorre la strada statale praticamente da Rasin fino all’uscita di Pian del Vino.
Ecco le planimetrie che individuano meglio l’area che ho citato :
PRG Vigente

PGT in fase distudio
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